I cosiddetti tirocinanti negli istituti alberghieri

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I cosiddetti tirocinanti negli istituti alberghieri

Uno degli aspetti da tenere in considerazione quando si affronta questo tema controverso è quello di verificare la corretta conformità al diritto del lavoro spagnolo.

L'attuazione degli stage nel settore alberghiero, e in generale nel settore turistico, non è ovviamente recente, anche se la sua regolamentazione è variata nel corso degli anni.

Nel 2017, alcune parole "controverse" di un rinomato Chef hanno infiammato i social network e fatto riconsiderare alcune questioni, come i diritti dei tirocinanti, la necessità di aumentare la retribuzione offerta loro o addirittura il fatto che i cosiddetti tirocinanti dovrebbero pagare per venire a formarsi in queste aziende e non il contrario. Naturalmente, le parole dello chef sono state commentate, criticate o elogiate, a seconda dei casi.

In questo senso, dobbiamo fermarci a riflettere sulla ragione o sulla mancanza di ragione di tali parole.

In primo luogo, e per questo motivo, è necessario distinguere tra tirocini non lavorativi, tirocini universitari obbligatori e contratti di formazione e apprendistato.

I tirocini universitari obbligatori sono quelli in cui lo studente non è ancora laureato e non esiste un rapporto di lavoro con l'azienda. I tirocini non professionali sono rivolti a giovani in possesso di un titolo di studio ufficiale che cercano di migliorare la propria formazione pratica, di apprendere giorno per giorno la materia che hanno studiato e nella quale vogliono formarsi per il futuro; in questo caso, non esiste alcun rapporto di lavoro. Infine, nel caso dei contratti di stage, di formazione e di apprendistato, si tratta di semplici rapporti di lavoro con le caratteristiche specifiche stabilite dalla legislazione vigente in materia di lavoro.

A prescindere da quanto sopra, e per evitare di trovarsi di fronte ad un "falso tirocinante", fronte prioritario per l'Ispettorato del Lavoro, al fine di contrastare le frodi da parte delle aziende che assumono un tirocinante per sostituire i lavoratori con un contratto di lavoro subordinato, disciplinato nel Piano Direttore per il lavoro dignitoso (2018-2020) dell'Ispettorato del Lavoro, dobbiamo evidenziare quanto stabilito dalla giurisprudenza: "ai fini della determinazione della natura del rapporto esistente tra le parti, ciò che è determinante è la prestazione di servizi che si è realizzata (...), in modo tale che se gli vengono affidati compiti di scarsa proiezione formativa, ma indispensabili per lo svolgimento della normale attività del centro, in modo tale che se non fossero svolti da lui dovrebbero essere svolti dal personale, si tratta di un'attività lavorativa in cui sono presenti le note tipiche della dipendenza, del vincolo di subordinazione e dell'onerosità".

In altre parole, il fattore di differenziazione tra un'attività regolata come connessa al lavoro e un'attività non connessa al lavoro deve basarsi sullo scopo di facilitare lo studio di quella persona e non di incorporare i risultati ottenuti da quest'ultima nel patrimonio di chi la fornisce.

Ma in questo caso, tutti potremmo chiederci: ho un borsista solo ed esclusivamente da osservare? Non potrebbe svolgere alcuna funzione o gestione con indipendenza e autonomia propria?La risposta è chiara, con l'obiettivo di evitare le frodi, e va sempre valutata: se i compiti o le funzioni che il borsista può svolgere in un determinato momento all'interno dell'organizzazione aziendale non venissero svolti, dovrebbero essere affidati a terzi, ci troveremmo di fronte a un rapporto di lavoro subordinato, che non ha nulla a che vedere con la borsa offerta.  

A ciò si aggiunge l'iniziativa dell'attuale Presidente del Governo, che nel luglio 2018 ha annunciato la creazione di uno Statuto dei borsisti e l'eliminazione degli stage extracurriculari. Infine, il Governo spagnolo, attraverso il Regio Decreto-Legge 28/2018, del 28 dicembre, per la rivalutazione delle pensioni pubbliche e altre misure urgenti in materia sociale, del lavoro e dell'occupazione, nella sua quinta disposizione aggiuntiva "Sicurezza sociale per le persone che svolgono programmi di formazione e tirocini non lavorativi e accademici" include l'obbligo per i tirocini svolti dagli studenti nelle aziende di contribuire o meno al Regime Generale di Sicurezza Sociale, indipendentemente dal fatto che siano retribuiti o non retribuiti.

Anche se è vero che è ancora in fase di elaborazione, il Governo deve adattare, entro i tempi stabiliti dalla legge, le disposizioni di questo regolamento per adeguare la normativa in materia.

Prima della suddetta normativa, le borse di studio a pagamento erano quelle che versavano i contributi, anche se con delle sfumature, in quanto non lo facevano in egual misura; se questi tirocini accademici esterni erano curriculari, parte degli studi e obbligatori per il conseguimento della laurea, sono sovvenzionati al 100%, mentre se si trattava di tirocini extracurriculari, cioè volontari e al di fuori dei piani di studio, dovevano essere registrati e versare i contributi previdenziali.

Pertanto, sarà necessario analizzare le modalità di regolamentazione d'ora in poi, e sarà assolutamente necessario che le strutture alberghiere verifichino e analizzino lo scopo delle funzioni del nuovo soggetto che è stato incorporato, e si conformino alle disposizioni della normativa vigente, al fine di evitare frodi e sanzioni da parte dell'Ispettorato del Lavoro.